Hai mai assaggiato un panino con petto d’anatra, maionese tartufata e ketchup di carote? In Expo puoi farlo nel food corner del Sultanato dell’Oman. Tra le proposte sfiziose del menu, trovi anche un curioso cestino e un fritto croccante
Mi avevano detto che lì si mangiava il miglior panino di Expo e, conoscendo i gusti degli assaggiatori, mi aspettavo qualcosa di fortemente elaborato e altrettanto colorato. Insomma, un’idea un po’ distante dalla mia di cucina del Sultanato dell’Oman, che ho sempre associato all’eleganza. Però mi è bastato conoscerne gli ingredienti per capire che non ero poi così lontana dalla realtà: kebab d’anatra, ketchup di carote e maionese tartufata.
La cosa strana era che quelli lontani dalla solita realtà erano i miei informatori, abitualmente votati al sandwich da fast food e ora convertiti a un kebab da mille e una notte.
Il take away del Sultanato dell’Oman, il cui padiglione è situato all’estremità est del Decumano, nei pressi dell’ingresso Roserio, è dunque diventato tappa obbligata.
CROCCANTE E BILANCIATO
Benché il food corner sia un po’ nascosto, è ben frequentato e questo è buon segno. Il servizio non è molto rapido, però so già che la mia pazienza sarà premiata. Ritiro il kebab da 8 euro e mi reco nella vicina area attrezzata per gustarlo.
Lo sfilatino è fragrante, croccante e caldo al punto giusto. La carne non è a straccetti, ma tagliata in una sottile fetta allungata. Sistemata su un letto di maionese tartufata, è ricoperta dal ketchup di carote, in cui permane un tocco di brunoise. Il sapore, che in un primo momento sembra propendere per il dolciastro delle salse, risulta poi ben bilanciato quando si gusta anche la carne. Avevano ragione i miei informatori, un panino così delicato e saporito allo stesso tempo neppure io lo avevo mai assaggiato prima.
Al’ Sablah, questo è il nome del food corner ma anche del vicino ristorante dalla location davvero fiabesca, merita un’altra visita.
UNA SORPRESA NEL CESTINO
Il secondo giorno torno al take away in compagnia di uno dei miei informatori. E questa volta sono io a propendere per i sapori forti: scelgo il cestino di pane con spezzatino di pollo in salsa masala (8 euro), mentre lui opta per un cono di verdure pastellate con lo spiedino di pesce (8 euro). L’idea del cestino è una di quelle che un vero foodlover vuole subito replicare: un croccante panino tondo riempito di carne e richiuso con la sua stessa calotta. In pratica, se vuoi fare la scarpetta nessuno può guardarti male perché è sufficiente mangiarne la parte di crosta condita. La tenerezza della carne si coniuga alla perfezione con la decisione della salsa ben speziata, purtroppo il pane rimane leggermente secco nei punti non raggiunti dal condimento, ma gustare il cestino è davvero una piacevole esperienza: lo servono anche con verdure jalfrezi (7,50 euro) e con frutti di mare alla biryani (9 euro). Inutile dire che sto già cercando la mia versione personale da proporre alla prossima cena tra amici…
UN FRITTO SENZA ECCESSI
Se temi i sapori decisi, col cono di verdure pastellate vai sul sicuro: un buon fritto che, in alternativa allo spiedino di pesce (3 o 4 gamberi), può essere accompagnato da quello d’agnello con impanatura aromatizzata (7 euro). Il tutto magari completato da un centrifugato o uno smoothie del Juice Bar, che puoi impreziosire con spezie orientali.
L’HALAL IN UN CONTESTO DA FIABA
I pasti del take away si possono consumare anche al tavolo riservato nel giardino del vicino ristorante, peraltro l’unico in tutto Expo che pratica la cucina Halal, ovvero quella conforme ai precetti della legge islamica. Lo scenario è veramente incantevole: tavoli con copertura a baldacchino circondati da romantici getti d’acqua e palme in un contesto architettonico che richiama i fortini medievali di tradizione arabo-islamica. Il ristorante, che dà anche la possibilità di accomodarsi in una grande sala interna climatizzata e arredata in stile arabeggiante, è nato dalla collaborazione tra chef italiani e omaniti. Nel menu compare anche la famosa al ghouza, la ricetta di tradizione millenaria secondo cui la carne d’agnello viene caramellata con i fichi a cottura lentissima.
Altra gustosa esperienza creata in Expo dal Sultanato dell’Oman è una raffinata selezione non solo di tè ma anche di caffè, compreso quello tradizionale con datteri, da assaporare godendo della vista offerta dalla terrazza al primo piano.
Nota a piè di pagina web. Commento i miei “assaggi d’Expo” in piena autonomia e libertà, dopo aver pagato il pasto che ho consumato.
Trovi altri “assaggi” in Racconti da Expo.
Se vuoi continuare a viaggiare in Expo con Foodnuggets, iscriviti alla newsletter oppure diventane follower su Facebook o Twitter.
36 pensieri su “IL KEBAB DA MILLE E UNA NOTTE”