MERENDINE, SÌ O NO?

Se fanno ingrassare ce lo chiediamo un po’ tutti da sempre, ma ora c’è anche l’allarme sull’olio di palma. Cerchiamo di riepilogare gli ultimi avvenimenti e di fare il punto con il nutrizionista

Merendina tipo tegolino

Non tutte le mamme hanno il tempo di preparare in casa una torta e non è neppure semplice far accettare ai più piccoli sempre e comunque un frutto come spuntino. Di certo non è immediato trovare una soluzione se, come accade sempre più di frequente, quando si tirano in ballo le merendine entrano in gioco anche argomenti come obesità e olio di palma. Che fare, dunque?

Il segreto sta nel cercare un compromesso praticabile e il primo passo per trovarlo è informarsi.

MERENDINA NON SIGNIFICA OBESITÀ

Infografica sul consumo di merendine e lo stile di vita dei più piccoli in ItaliaObesità e merendine, si è detto. In una conferenza stampa di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) svoltasi il 4 maggio a Milano, cui ho partecipato, è stato sfatato il mito per cui chi mangia più merendine è obeso e/o in sovrappeso. Incrociando i dati sulla diffusione geografica di sovrappeso e obesità infantile raccolti nel 2014 da Okkio alla salute con quelli relativi al consumo di merendine in Italia registrati da IRI, Iper, Super e LSP, si è infatti concluso che, laddove si registrano i livelli più alti di consumo di merendine, paradossalmente si registrano anche i livelli più bassi di sovrappeso e obesità dei bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. Per intenderci, al Nord ogni bambino mangia 2,2 kg di merendine all’anno e il 24,7% è obeso e/o in sovrappeso. Al Centro i livelli di entrambi gli indicatori sono medi (30,6% e 2,1 kg pro capite all’anno), mentre al Sud e nelle isole l’indice di sovrappeso e obesità sale al 37,8% (+25% della media nazionale) e il consumo di merendine scende a 1,6 kg pro capite (-20% della media nazionale e -27% rispetto al Nord).

Meglio si comprende come questo sia possibile se si considera che, secondo i dati Istat, la maggiore concentrazione dei 2,2 milioni di bambini tra i 6 e i 10 anni che praticano uno sport o fanno attività fisica si trova proprio al Nord (70%). Qui abitano anche i bambini che consumano più frutta e verdura: circa l’80%, con un picco dell’83% in Trentino, sempre secondo i dati di Okkio alla salute.

 

CONTA LO STILE DI VITA

Il dottor Michelangelo Giampietro

Il dottor Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport

“Demonizzare le merendine – ha detto Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport – non è corretto: non esistono cibi buoni o cattivi a priori. Sovrappeso e obesità sono il risultato di un’alimentazione squilibrata nel suo complesso e della sedentarietà. In uno stile di vita corretto la bilancia tra le entrate alimentari e la spesa energetica deve essere sempre in equilibrio per mantenere il peso giusto.”
Quindi la classica merendina può essere una buona soluzione per uno spuntino? A quanto pare sì, ancor di più per i bambini che praticano attività fisica. Farla praticare ai più piccoli è un fattore irrinunciabile per garantire loro salute, visto che anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha raccomandato che ne facciano almeno 60 minuti al giorno, da moderata a intensa.

IDEALI PER CHI FA SPORT

“Le merendine – ha continuato il dottor Giampietro – possono essere tranquillamente proposte ai bambini perché sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, che vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180-220 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi. Essendo a base di carboidrati a rapida e lenta utilizzazione, come amido e zucchero, compensano le richieste di energia che servono al cervello e ai muscoli per ricaricarsi nei momenti critici della giornata, come a metà mattina e di pomeriggio. Per chi fa sport possono anche essere una valida alternativa agli integratori energetici, da consumare prima e dopo l’allenamento.”

PIÙ PICCOLE E PIÙ SANE

Mario Piccialuti

Mario Piccialuti, direttore di Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane)

Le mamme di lunga data avranno notato che le merendine attuali sono più piccole di quelle di qualche tempo fa.
“Negli ultimi anni – ha spiegato Mario Piccialuti, direttore di Aidepi – il peso medio delle merendine si è ridotto del 20% circa. Questa scelta rivela attenzione nei confronti del consumatore, cui in pratica dice che se apre due o tre confezioni di seguito sta andando oltre. L’anno scorso, in Expo, la nostra associazione e il ministero della Salute hanno siglato un protocollo d’intesa per l’innovazione nutrizionale dei prodotti dolciari, con lo scopo di rendere le merendine sempre più ricche di fibre e sempre più povere di zuccheri, grassi, sale. Molti obiettivi sono stati già raggiunti e, entro il 2017, le merendine non avranno più di 170 calorie di media.”

L’ALLARME SULL’OLIO DI PALMA

Prodotti da fornoE con la delicatissima questione dell’olio di palma, come la mettiamo? Sempre nei primi giorni di maggio l’Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, ha valutato i rischi per la salute di alcune sostanze, tra cui anche il 3-Mcpd, che si forma durante la raffinazione degli oli vegetali ad alte temperature (circa 200 gradi), in particolar modo nell’olio di palma. In seguito a questa valutazione, l’Efsa ne ha più che dimezzato la dose giornaliera ammissibile (da 2 a 0,8 microgrammi per ogni chilo di peso corporeo) e ha sottolineato come possa esserci un potenziale rischio soprattutto per i ragazzi fino a 18 anni che superano questa soglia. L’Efsa ha inoltre precisato come per i consumatori dai tre anni in su siano in primo luogo i prodotti da forno a base di margarina e oli vegetali le principali fonti di esposizione alle sostanze rischiose.
In seguito alla pubblicazione del dossier, il ministro Beatrice Lorenzin ha chiesto al commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis di adottare misure urgenti per tutelare i cittadini europei. Inoltre, la catena di supermercati Coop ha subito sospeso la produzione di prodotti a proprio marchio contenenti olio di palma.

DALLA PARTE DEL CONSUMATORE

Benché Aidepi abbia dichiarato di impegnarsi a fare, nel più breve tempo possibile, “tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore in base alle indicazioni che la Commissione e gli enti preposti daranno in merito”, il direttore Piccialuti ha sottolineato in un’intervista alla rivista Il Test Salvagente come questo non significhi la sostituzione automatica dell’olio di palma nei prodotti dolciari. “L’Efsa – ha precisato Piccialuti – non ha dichiarato che l’olio di palma in sé è cancerogeno o tossico, bensì che in alcuni procedimenti di pulitura e di estrazione in cui si arriva ad alte temperature si possono sviluppare sostanze nocive per la salute”. In altre parole, “è proprio sul sistema di raffinazione che l’attenzione delle aziende dovrà concentrarsi, perché non è scontato che passare ad altri grassi vegetali sia in questo senso risolutivo.”

IL COMPORTAMENTO PIÙ LOGICO

Che fare, dunque, in questo periodo di transizione? Facciamola breve e appelliamoci al principio della precauzione: fortunatamente in commercio esistono merendine che non hanno mai contenuto (o che non contengono più) olio di palma. Basta leggere le etichette.

Infografica sull'olio di palma nel padiglione della Malesia in Expo 2015

In Expo 2015 il padiglione della Malesia era una celebrazione dell’olio di palma nazionale. A qualche mese di distanza, leggere i dati immortalati in questa foto fa davvero riflettere

PER SAPERNE DI PIÙ
La scelta dei supermercati Coop
L’intervista rilasciata da Mario Piccialuti a Il Test Salvagente
La valutazione di rischio dell’Efsa

Foto tratte dal web, a eccezione di quelle con indicazione di copyright. Infografica: Ufficio stampa Aidepi.

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19 pensieri su “MERENDINE, SÌ O NO?

  1. Pingback: MERENDINE, SÌ O NO? | Ricetta ed ingredienti dei Foodblogger italiani

  2. Pingback: MERENDINE, SÌ O NO? – RelaxingCooking … trasforma la tua cucina in un'oasi di emozioni positive

  3. L’ha ribloggato su RelaxingCooking … trasforma la tua cucina in un'oasi di emozioni positivee ha commentato:
    Un post molto interessante, lo avevo letto qualche giorno fa ma non avevo avuto il tempo di commentarlo. Così ho deciso di riproporlo qui nel mio blog e commentarlo. Come dice Sonia il buon senso dovrebbe essere la base, ma purtroppo siamo proprio noi genitori a far si che i nostri figli prendano delle “cattive abitudini alimentari” e noi con loro. Che lo sport faccia bene alla salute lo si sa da sempre cosí come é ormai ampiamente dimostrato peró, che una alimentazione ricca di grassi e zuccheri fa male eppure quante volte per comoditá o semplicemente perché “evitiamo” di pensarci su, compriamo biscotti confezionati e merendine.
    Alcuni anni fa ho scoperto di essere fortemente allergica ad alcuni oli vegetali e ad alcuni tipi di verdure cosí visto che non sempre era, ed é, specificato sulle confezioni di che tipo di olio si trattasse su consiglio dell’allergologa ho eliminato completamente dalla mia dieta tutta la pasticceria industriale, compresi naturalmente biscotti e merendine, be non solo ho, ovviamente, evitato i fastidiosi disturbi dell’allergia ma sono ritornata in pochi mesi al mio peso ideale. Ho cominciato a preparare a casa pane, biscotti e dolci scoprendo che potevo usare quell’oretta per rilassarmi un pó, ma anche che, a volte, con veramente poco tempo a disposizione si possono preparare cose deliziose da portare in tavola. Ci sono una grande varietá di torte e biscotti che si preparano con pochissimi ingredienti e senza che siano necessarie particolari doti culinarie e abbiamo a disposizione tanti libri di cucina, blog, video da cui poter trarre spunto.

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    • Ciao! Quante sorprese mi stai regalando in questi giorni… 🙂 Sono contenta che l’articolo abbia suscitato il tuo interesse e che ti ritrovi in quello che c’è scritto. Leggendo della tua allergia, ho rivissuto alcuni momenti che in passato hanno visto protagoniste persone a me care. Certe scoperte, che entrano talvolta in modo così irruento nella nostra quotidianità, possono anche destabilizzare. Quando però si riescono a prendere bene le misure e a valutare adeguatamente le situazioni, possono diventare occasione per scoprire un nuovo modo di rapportarsi al cibo ma anche con noi stessi. Come ben sai, anche io credo che la tua “cucinoterapia” sia molto efficace! 🙂

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  4. In realtà credo che la Campania sia la regione con più problemi di peso perchè non ci sono servizi che assicurino ai ragazzi di fare sport, di uscire, di giocare. Io sono Campanae nel mio paese non c’è un posto dove i bimbi possono giocare, non c’è un parco e la palestra più vicina a dove abito è a 30 min di auto da casa e costa un botto, mi metto nei panni delle mamme che hanno più di un figlio (e c’è da dire che la Campania è una delle regioni in cui si fanno più figli), come fanno a portare i figli a fare attività? Ci vorrebbero più servizi, più varietà, qualche agevolazione!

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    • Benvenuta su Foodnuggets! Come darti torto? Sicuramente l’assenza di infrastrutture incide parecchio. Non a caso, nella tua regione solo 4 bambini su 10 riescono a fare attività fisica regolare (almeno 3 volte alla settimana). E ci sono regioni, come la Puglia e la Basilicata, in cui la situazione è ancora peggiore. Anche il reddito familiare è un tasto dolente: dove crolla (Sud e isole), cresce l’obesità. Questa situazione, che di certo non semplifica le cose, non credo debba però indurre a pensare che i genitori non abbiano responsabilità: far fare attività fisica ai propri figli non significa necessariamente portarli in palestra. Si potrebbe iniziare col privilegiare giochi in cui si muovono e, quindi, col lasciarli meno tempo davanti alla tv. Grazie per il tuo commento.

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  5. Anche io penso che la varietà sia la migliore ricetta. Sarebbe bello sfornare una torta casalinga ogni giorno, ma come si fa? Questo vale per tutto il cibo pronto. Forse la chiave di lettura potrebbe essere quella di considerarlo una riserva per le emergenze, piuttosto che un’abitudine. Grazie dell’articolo, molto interessante

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    • Ciao Paola, benvenuta su Foodnuggets. Scusa se ti rispondo solo ora, ma il tuo commento era finito nello spam e non lo avevo visto. Trovare un compresso tra alimentazione sana e vita quotidiana è una grande sfida. Fortunatamente oggi esiste in commercio una gran varietà di prodotti: dobbiamo imparare a scegliere, e per farlo nel modo più corretto, dobbiamo informarci. Già andare a fare la spesa con calma e leggere attentamente le etichette sarebbero grandi cose. Grazie a te per il commento. Buon weekend.

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  6. Leggevo il grafico e correggimi se sbaglio: sud e isole hanno una % maggiore di bimbi obesi, ma un rapporto di consumo merendine inferiore rispetto alle altre parti.
    Alla fine la dove la crisi è più pregnante direi che io confezionato va meno o forse semplicemente si mangia un po più casereccio.

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    • Ciao, hai letto bene. Secondo gli esperti il problema sta soprattutto nel fatto che i bambini del Sud fanno meno sport. Considerando che anche lo sport ha un costo, sicuramente la crisi fa la sua parte. Entrando più nel dettaglio, la regione con il più alto numero di bambini con problemi di peso è la Campania, che è anche quella in cui il ben 51,7% dei bambini (contro il 35% della media nazionale) trascorre più di due ore davanti a tv e videogiochi (fonte: Okkio alla salute, 2014). Ti aggiungo il mio parere personale: secondo me è anche questione di mentalità. Io ho origini meridionali e, in base alla mia esperienza, al Sud “cicciotto” (o meglio, in sovrappeso) significa spesso e volentieri “bello”.

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  7. Io penso che in buona fine e’ sempre l’eccesso che fa male, ma a questo se si ha un po’ di buon senso ci si dovrebbe arrivare, poco di tutto, io compro i biscotti Colussi senza olio di Palma gia’ da un po’, 🙂 baci cara, grazie dei tuoi bellissimi e interessanti post, buon weekend, ❤

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